Siamo un gruppo di persone unite dal desiderio di dedicare parte del loro tempo libero mettendosi a disposizione degli altri, soprattutto dei meno fortunati; cerchiamo di diffondere la nostra allegria attraverso bizzarri palloncini, strabilianti bolle di sapone, giochi di prestigio e magie di ogni genere, in un ambiente che apparentemente è l’opposto ovvero le stanze dei bambini ricoverati in ospedale, nei reparti di pediatria. Dovremmo definirla clown-terapia, ma nessuno di noi ha la presunzione di riuscire a padroneggiare questo campo estremamente delicato della medicina moderna; ci limitiamo a constatare come il riso faccia buon sangue e che, come dicono i veri dottori, è molto più facile curare un bambino felice.

“Quando un bambino entra in ospedale è come se fosse portato nel bosco, lontano da casa. Ci sono bambini che si riempiono le tasche di sassolini bianchi, e li buttano per terra, in modo da saper ritrovare la strada di casa anche di notte, alla luce della luna. Ma ci sono bambini che non riescono a fare provviste di sassolini, e lasciano briciole di pane secco per tornare indietro. E’ una traccia molto fragile e bastano le formiche a cancellarla: i bambini si perdono nel bosco e non sanno più ritornare a casa.” (A. Canevaro)