eccì

Eccì

Sono nato un bel giorno di tanti anni fa
In un posto non tanto lontano da qua:
crescendo fui attratto da profumi e colori
così ho deciso di lavorar con i fiori.

Son fiorellaio e tra orchidee e ciclamini
Creo mazzi, bouquet e graziosi cestini
Ma di giocar la voglia è ancor tanta
Anche se ho già superato i cinquanta.

E se il mio è il mestier tra i più belli
Di rendermi utile ai miei fratelli
Nel cuore sentivo il bisogno urgente
Di portare un sorriso nel cuor della gente.
In modo speciale a chi è sofferente
E ai piccoli fiori che han perso il colore
Tristi, confusi e un po’ giù d’umore.

Così mi sono messo un camice addosso
Sulla faccia dipinta un bel naso rosso
Mi son dato la carica, a cento, a mille
Ed eccomi pronto a fare scintille.

Una bella pompata al palloncino
Ed ecco magia, un bel cagnolino
E poi una spada, un cigno, un fiore
Sì, ve li faccio con tanto amore.

Tra giochi di corde e trucchi di carte
Di Silvan mi sento un figlio d’arte:
guardo i bambini e sul loro bel visto
appare d’incanto un dolce sorriso.

Se sol per un attimo scaccerà via
Dal loro piccolo cuor la malinconia
Avrò ottenuto la più grande magia.

Cari amici e bambini, per voi tutti son qui
Chiamatemi pure dottor Eccì!
Salute!

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